Molte persone si chiedono se abbia senso comprare una seconda casa in Sardegna da affittare.
Gli italiani sono tornati a scoprire le bellezze del nostro paese e a viaggiare in Italia; secondo gli operatori del settore, il 2021 sarà un altro anno di viaggi verso località italiane lontane dagli affollamenti.
Le case vacanze e gli affitti brevi saranno sicuramente scelte da tutte quelle famiglie che vorranno godersi uno spazio privato, lontano dagli affollamenti, magari con un giardino, senza condividere gli spazi comuni di hotel e delle classiche strutture ricettive.
La Sardegna rimane sicuramente una delle mete turistiche italiane più gettonate da sempre.
Molte persone che hanno il desiderio di investire i propri risparmi o il loro TFR, si chiedono se abbia senso acquistare una seconda casa sull’isola da mettere a reddito.
Ma chi gestirà l’immobile durante l’anno? Chi si occuperà della manutenzione e soprattutto della gestione delle prenotazioni, dei check-in e dei check-out?
Molti investitori si lasciano scoraggiare dalla lontananza dall’immobile e non sapendo a chi affidarsi per la gestione dell’immobile a distanza, rinunciano, scegliendo altre tipologie di investimento.
Abbiamo voluto chiedere un parere ad una società di gestione di affitti, Estay, un progetto nato dall’idea di 5 ragazzi sardi con l’obiettivo di rivoluzionare l’universo degli affitti in Sardegna per mettere a reddito immobili poco sfruttati durante l’anno, sfatando quindi il mito della seconda casa al mare che si affitta solo tre mesi l’anno.
La società di affitti brevi, che gestisce appartamenti su tutta l’isola, ha deciso di concentrarsi anche sulle grandi città sarde, come Cagliari, offrendo ai proprietari la possibilità di massimizzare il rendimento delle seconde case optando per un modello ibrido, tra affitti turistici brevi durante il periodo estivo e affitti di medio lungo termine, che solitamente hanno una durata di 3/4 mesi. In questo modo la redditività di un appartamento acquistato per investimento può superare il 50% rispetto gli affitti tradizionali.
Abbiamo fatto qualche domanda in più sul mercato immobiliare sardo direttamente ad Enrico Bertini, di Estay.
Come sta mutando il mercato degli affitti brevi su Cagliari?
Dopo una simil “bolla” degli affitti brevi scoppiata a Cagliari tra il 2017 e il 2019, il mercato si è assestato durante il Covid-19; le vecchie strutture sono state sostituite da nuove costruzioni e da nuovi investimenti in vista della ripartenza post pandemia.
I prezzi delle case in Sardegna sono tornati a salire o non si sono mai abbassati?
I prezzi delle case da qualche anno a questa parte sono in netta crescita, complice lo sviluppo della città e il posizionamento che sta assumendo a livello europeo (America’s Cup ad esempio aiuta molto).
Parliamo di quartieri emergenti come quello di Villanova, perché consigliereste di investire proprio qui?
I quartieri storici, in particolare Villanova, hanno attratto recentemente importantissimi investimenti sia istituzionali che privati che ne hanno permesso la riqualificazione. La cultura del quartiere, insieme ad una proposta immobiliare di valore e di nuovi servizi, hanno reso Villanova uno dei quartieri maggiormente attrattivi in termini di investimenti nazionali ed internazionali.
Ma è vero che le case in sardegna si affittano solo in estate o è un mito da sfatare?
Dipende dalle zone della Sardegna; Cagliari prima del Covid lavorava discretamente bene nove mesi l’anno, gode di un forte fenomeno di commuting e quindi di lavoratori che supporta l’economia nei mesi di bassa stagione (Dicembre, Gennaio, Febbraio) attraendo investimenti da soggetti non residenti in Sardegna che hanno la possibilità di utilizzare l’immobile un paio di settimane l’anno e di metterlo a reddito nei mesi rimanenti. Le zone prettamente turistiche come Villasimius, lavorano da Maggio a Ottobre mentre altre località dipendono molto dalle rotte aeree disponibili; Alghero ad esempio fino a qualche anno fa lavorava bene tutto l’anno grazie alle compagnie low-cost.
