Se sei il proprietario di un immobile affittato con la modalità dell’affitto breve o se sei un gestore di più immobili affittati a turisti, questo articolo potrebbe interessarti.
Lo stato ha infatti previsto alcune novità fiscali che entreranno in vigore a partire da gennaio 2023.
Abbiamo già parlato di cosa sia un contratto di affitto breve e come funzioni in diversi articoli, puoi leggerli cliccando a QUESTO LINK.
Cosa cambierà invece nel 2023?
Nessun cambiamento per quanto riguarda la disciplina generale e le normative vigenti, cambia invece il modo di comunicare con l’Agenzia delle entrate che da quest’anno richiederà più informazioni ai gestori di immobili affittati per brevi periodi.
Il riferimento è a tutti i contratti di affitto non superiori a 30 giorni relativi a immobili a uso abitativo, stipulati da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa.
In particolare il Fisco richiederà più informazioni in merito a:
- Le caratteristiche del contratto di locazione
- L’identificazione dell’immobile dal punto di vista catastale
- I guadagni percepiti dai proprietari degli immobili.
Le nuove norme imporranno quindi alle OTA, ossia ai gestori delle piattaforme come ad esempio, Airbnb, l’obbligo di identificare con più accuratezza i soggetti coinvolti nelle transazioni.
A partire dal 1 gennaio 2023 le OTA dovranno quindi comunicare i redditi percepiti dai proprietari degli immobili pubblicati.
In questi termini, sarà più facile per il fisco, tracciare le transazioni e tassare i guadagni provenienti dalla locazione di immobile tramite la modalità degli affitti brevi.
Le OTA saranno chiamate a comunicare al Fisco le informazioni su:
- nome del locatore;
- cognome del locatore;
- codice fiscale del locatore;
- durata del contratto;
- indirizzo dell’immobile locato;
- importo del corrispettivo lordo;
- anno di riferimento;
- dati catastali dell’immobile locato.
Chi Deve Effettuare La Comunicazione All’Agenzia Delle Entrate?
Devono effettuare la comunicazione tutti coloro che operano in qualità di sostituti d’imposta e applicano la ritenuta del 21% sui canoni di locazione.
Tutti gli altri dovranno effettuare le comunicazioni attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno dell’anno successivo alla data di firma e stipula del contratto.
Il caso di inadempimento il rischio è che gli utenti locatori vengano bloccati dalle piattaforme o che vengano congelati i pagamenti provenienti dagli affitti brevi.
L’omessa o incompleta comunicazione dei dati è punita con una sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro.
Quando Devono Essere Inviati I Dati?
Le informazioni qui citate relative al 2023 dovranno essere inviate entro il 31 gennaio del 2024.
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